Oggi vi parlo del romanzo Il traghettatore – Cuori in transito
- di Annalisa Menin
- Giunti editore,
- Marzo 2021,
- 430 pagine.
- Edizione cartacea € 14,90
- Ebook € 9,90
Ho letto questo libro nel mese di agosto, quando ammetto di non aver avuto molto tempo da dedicare né alla lettura, né alla scrittura; in quel periodo mi serviva una lettura che fluisse via in maniera leggera e piacevole, e sebbene inizialmente avessi erroneamente ritenuto si trattasse di un genere strappalacrime, durante la lettura mi sono piacevolmente ricreduta. Ecco, questo libro ha traghettato me verso quello che stavo cercando, verso un mondo dove la speranza, la perseveranza e la fiducia nel prossimo sono valori che nella vita non devono mai venir meno.
Questa la trama: Anna è una trentatreenne di origini veneziane trapiantata a New York, la cui vita è tutta una serie di alti e bassi dopo la tragica morte dell’amato marito Marco avvenuta tre anni addietro. Anna decide che è ora di rimettersi in gioco, di riprendere in mano le redini della propria vita e aprire il cuore ad un nuovo amore. Dopo alcuni appuntamenti finiti male giunge alla conclusione che ciò di cui ha bisogno è un traghettatore, ovvero un uomo che l’aiuti ad attraversare il ponte fra la vecchia e la nuova vita, per farla breve; una sorta di accordo amoroso senza vincoli e senza l’ansia di prospettive future.
Dà l’impressione di star leggendo un diario segreto su cui l’autrice abbia annotato avvenimenti e stati d’animo, quasi come se sbirciassimo dentro le sue emozioni più recondite. Raccontando questa delicata fase della sua vita, liberandosi dal peso di tutte quelle emozioni contrastanti che le si agitano nell’anima, l’autrice esorcizza questo dolore affinché possa risultare più leggero.
Si potrebbe pensare che questo romanzo, partendo di un lutto, si concentri sul dolore che da esso scaturisce, e invece no, perché lo stile narrativo è a tratti molto spensierato e pieno d’ottimismo, altri profondo e riflessivo ma senza troppa drammaticità. Anna non si butta giù davanti alle avversità, ma al contrario, riparte con ancor più tenacia puntando dritta verso l’obiettivo che si è posta.
Il messaggio colpisce e arriva dritto al cuore di chi lo legge – o quantomeno lo è arrivato al mio – specialmente se si pensa che il libro è autobiografico.
Rialzarsi in piedi e combattere per essere di nuovo felice, nonostante la vita ti abbia crudelmente tolto quanto di più bello ti aveva dapprima donato, senza piangerti addosso e senza rimanere in attesa che qualcosa di buono ti giunga dal cielo, perché se davvero desideri una cosa, devi avere il coraggio e la grinta di lottare e prendertela da sola.
Se posso permettermi di parlare dei lati negativi, ho trovato i dialoghi con le amiche troppo lunghi, spesso noiosi, e comunque privi di rilevanza ai fini della narrazione.
CITAZIONE TRATTA DAL LIBRO:
“Superando infiniti sensi di colpa e mille domande senza risposta, mi sono concessa il lusso di cercare ancora la felicità.“
Ho scelto questa citazione perché racchiude in sé una profonda verità, nonché il senso di questo romanzo.
Dopo una perdita di tale portata, trovare la forza di andare avanti è reso ancor più complicato dai sensi di colpa, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nella voglia di non arrendersi, di non lasciarsi morire dentro.
Ci si domanda se la persona perduta avrebbe voluto che rimanessimo legati al suo ricordo, o se invece tale era il suo amore da desiderare di essere dimenticato affinché si possa ricominciare a vivere una vita degna di tale nome. A questa domanda non potrà mai giungere una risposta, così come non giungerà agli interrogativi sul futuro che ci attende.
La paura di andare avanti e, ancor più, del giudizio degli altri, pone dei freni mentali difficili da superare, e troppo spesso è un lusso che molte persone non riescono a concedersi.
La domanda “mi butto o resto ferma in attesa?” trova ampiamente risposta tra le pagine di questa storia, in cui Anna, da vera eroina dei tempi moderni, dopo aver finalmente superato gli ostacoli che si era posta, decide di concedersi quel lusso riponendo speranze e aspettative nella figura di un misterioso traghettatore.
E voi cosa ne pensate? Avete letto questo libro?