Il lupo, questa creatura che esiste fin dalla notte dei tempi, citata in antiche leggende e vittima di credenze popolane nonché dell’ignoranza dell’uomo. Una creatura che mi ha sempre affascinata per la sua forza e la sua astuzia oltre che per la sua bellezza. Adoro tutto ciò che lo riguarda e molto spesso mi trovo a rispondere alla domanda “perché il lupo ti piace così tanto?»
Be’, la risposta è complessa, come si fa a spiegare perché una cosa ti affascina a tal punto? Posso solo fornire alcuni cenni di storia e lasciare che l’interlocutore tiri le sue somme, sperando che magari riveda la propria opinione nel caso invece non ami questo nobile animale.
Partiamo dall’importanza di questa creatura nel nostro ecosistema, come esempio vi porto il parco di Yellowstone, nel Montana. Tempo fa a tal proposito vidi un documentario in tv il cui tema voglio esporvi in questo racconto:
All’inizio del Novecento, negli Stati Uniti fu promossa una legge che autorizzava l’eliminazione di animali feroci che nuocevano all’agricoltura, inclusi i lupi. Nel giro di pochi anni il lupo scomparve dal parco naturale dello Yellowstone, e nei decenni si notò quanto la flora si fosse ridotta in seguito alla sua scomparsa a causa dell’aumento di animali erbivori che, non più minacciati dal lupo, presero possesso del parco mangiandone la vegetazione. Qualche decennio più tardi una nuova legge nominò il lupo specie protetta e, nel 1977, diversi esemplari di lupo grigio furono catturati e reintrodotti nel parco, dove la specie era ormai estinta. Con il tempo il numero dei lupi crebbe e si crearono numerosi branchi.
Gli studiosi notarono che, a seguito di questo progetto, vi furono notevoli cambiamenti di flora e fauna del parco, in quanto i lupi cacciavano i numerosi cervi che lo popolavano provocandone la diminuzione; i cervi abbandonarono le zone più minacciate dai lupi, con la conseguente ricrescita di specie vegetali. Il parco cominciò a rifiorire e ad attirare altre specie animali come uccelli e roditori, i quali a loro volta attirarono volpi, donnole e rapaci.
Perciò vedete, questo fa il lupo, mantiene l’equilibrio dell’ecosistema, e secondo una nota metafora terrebbe in equilibrio anche il nostro io interiore. Come? Con una metafora.
Conoscete la leggenda Cherokee dei due lupi? Narra di una lotta interiore continua fra il bene e il male, raffigurata in questo caso con un lupo bianco e un lupo nero; la prima è la parte più nobile e gentile del nostro carattere, l’altro il nostro lato più oscuro.
I Cherokee erano un popolo indiano conosciuto come fra i più civilizzati e dalla cultura ricca di tradizioni, molte sono le storie da loro tramandate e giunte fino ai tempi nostri. Fra queste, la leggenda dei due lupi è forse tra le più note, ed è impostata come un dialogo, o per meglio dire una lezione, che un anziano guerriero impartisce al nipote.
L’anziano indiano sostiene che dentro ognuno di noi si scatena ogni giorno una battaglia fra due lupi che simboleggiano due forze contrapposte: per l’appunto il lupo bianco, ovvero il bene, che simboleggia la bontà, l’altruismo, l’allegria, la speranza e tutti i più nobili sentimenti; dall’altra parte c’è quello nero, ovvero il male, che rappresenta l’ira, l’invidia, l’egoismo, il desiderio di vendetta.
Quando il nipotino chiese al nonno chi di questi due avrebbe vinto questa battaglia, il nonno rispose:
“Vincerà quello che tu vorrai alimentare”. Poi gli spiegò che in realtà, invece, devono vincere entrambi, perché non si tratta di un gioco di forza, ma di equilibrio.
“Occorre alimentare entrambi i lupi nella giusta proporzione perché è necessario che prosperino sia quello nero che quello bianco, poiché in alcuni momenti della vita abbiamo bisogno dell’uno che ci aiuti ad essere arrendevoli, in altri momenti necessità dell’altro, che ci spinga ad essere forti”.
Se si lascia vincere quello bianco, chiunque potrà attaccarci quando ci vedrà nel nostro momento più debole, e senza la scaltrezza e la forza di quello nero saremmo perduti. Mentre se si lascia vincere quello nero, la nostra anima sarebbe perduta per sempre.
Capite, dunque, il senso di questa leggenda? L’essere umano è fatto di bianco e di nero, di luce e di tenebra, due entità in uno stesso corpo, e l’una non esclude l’altra, ma la compensa.
Voi come rispondete a chi vi augura in bocca al lupo? Augurate all’animale la morte o lunga vita?
Nel prossimo articolo vi racconterò anche le origini di questo particolare augurio. A presto!
Barbara Scotto