Se quando raggiungi un luogo, questo riesce a liberarti la mente infondendoti un senso di pace interiore, significa che è affine al tuo cuore. E allora cerchi di recarti ogni volta che puoi in quel posto per raggiungere la serenità emotiva di cui hai bisogno.
Capo D’uomo per me fa parte di questi luoghi; si tratta di una vetta altissima a strapiombo sul mare su cui sono appollaiate le rovine di un’antica torre d’avvistamento.
Una finestra sull’infinito, come amo chiamarlo io, perché è questa la sensazione che si ha quando si osserva l’orizzonte attraverso i resti dell’arcata in pietra che ancora si erge a dispetto delle intemperie e dello scorrere del tempo.
Anche questa torre faceva parte del sistema difensivo dello stato dei presidi, e ricopriva un ruolo molto importante in quanto grazie alla sua posizione molto elevata costituiva un ponte tra la Torre della Maddalena e la Torre di Cala Piccola, con le quali comunicava attraverso segnali di luce.
Diversamente dagli altri presidi che negli anni sono stati ristrutturati, la sua posizione accessibile solo a piedi mediante un sentiero accidentato ha fatto sì che fosse abbandonata a se stessa, e l’esposizione agli agenti atmosferici l’ha ridotta ad un ammasso di rovine.
Eppure è proprio ciò che rende questo luogo unico, quasi magico. La camminata per arrivarvi è lunga e impervia, ma vale ogni sforzo, perché è esattamente quel luogo che riesce a liberarti la mente infondendoti una profonda pace interiore.